Sparta e l'educazione del soldato

Sparta conosce il suo maggior splendore nel VII-VI sec. a.C. Questa polis ha un’organizzazione di carattere militare. La società spartana è divisa in tre classi:degli spartiati, i cui membri godono di pieni diritti politici e possono dedicarsi all’attività militare e alla guerra, ma non possono svolgere alcun’altra attività; i perièci, uomini liberi, artigiani e commercianti, ai quali è permesso avere proprietà, ma sono privi di diritti politici, in quanto non sono considerati cittadini. L’altra classe spartana è quella degli ilòti, schiavi senza alcun diritto, che in genere sono contadini.Il cittadino vive per la difesa della propria città e l’ educazione ha lo scopo di formare dei bravi soldati. In questa polis prevale infatti l’ideale dell’areté eroica.È lo Stato a curare la formazione dei ragazzi, che dovranno diventare soldati coraggiosi, rispettosi della gerarchia militare e obbedienti allo Stato.
L’istruzione mira prevalentemente all’irrobustimento del corpo e all’addestramento militare.
 I giovani, divisi in sotto-gruppi, fanno capo a un paidónomos,letteralmente, “colui che detta legge al fanciullo”, un magistrato che cura appunto la formazione militare.
Nel periodo dell'efebato, in particolare, i giovani vengono sottoposti a dure prove di resistenza fsica. Tra queste, come ci informa Plutarco nella Vita di Licurgo, c’è quella di “rubare” legna o erbaggi negli orti: chi viene scoperto è punito a staffilate, non perché abbia rubato, ma perché si è fatto scoprire. L’efebo di vent'anni ha però la soddisfazione di guidare gruppi composti da allievi più giovani.
I maschi spartani all'età di 18-20 anni devono superare difficili prove di adattamento e mostrare abilità militari e di comando. Musica, marcia,ginnastica sono gli insegnamenti principali e le maggiori attenzioni sono dedicate allo sviluppo delle doti fisiche. Anche l’apprendimento della lettura ha una finalità militare: i giovani devono imparare soprattutto gli inni di guerra.
A Sparta anche le ragazze vanno a scuola all’età di 6-7 anni, entrando in sorellanze. Forse ricevono un’educazione molto simile a quella dei maschi, sottoposte a dure prove: lo scopo è di temprare i loro corpi affinché partoriscano figli forti. Da questo punto di vista, Sparta costituisce un’eccezione rispetto al resto del mondo greco, sia per l’educazione femminile sia per la stessa condizione delle donne, che godono di maggiore libertà.

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