Le principali teorie educative
La teoria psicoanalitica
Secondo la psicoanalisi la classe è il campo di un incontro /scontro di forze inconsce,che emergono attraverso una grande varietà di sintomi:esplosioni di collera,forme di mutismo,insuccessi scolastici.La psicoanalisi invita a interpretare tali sintomi a ricercare le cause profonde che ne sono all'origine,senza trascurare la storia personale di un bambino o un adolescente.La psicoanalisi aiuta a chiarire la ricchezza della relazione educativa.Nella scuola,è possibile che si manifestino fenomeni di proiezione:quando qualcosa all'inizio della nostra psiche,è avvertito come pericolo,viene inconsapevolmente proiettato all'esterno . L'immagine di sé si costruisce attraverso un lungo percorso, a partire dal rapporto con la madre e con le altre figure di riferimento.In ogni relazione incide profondamente sul modo di comportarsi.La psicoanalisi offre all'insegnante strumenti utili per capire non solo gli studenti ma anche sé stesso .Secondo la psicoanalisi,nel rapporto con gli allievi ,un'insegnante è spinto a rivivere la propria infanzia .Controllando le proprie emozioni,il maestro può rispondere adeguatamente ai comportamenti inconsci del bambino e dell'adolescente a aiutarlo a risolvere le difficoltà eventualmente incontrate.
La teoria umanista
La psicologia umanista prende in esame il comportamento del docente e i suoi effetti sull'alunno .Carl Rogers ;ha elaborato una forma di psicoterapia basata sul rapporto di parità tra terapeuta e paziente.Inspirandosi a questo approccio ,un insegnante per risultare efficace e significativo,deve essere flessibile e spostare il suo interesse da contenuti al protagonista della relazione educativa:l'alunno. Una pratica didattica ispirata alla teoria umanista,secondo Rogers,richiede tre atteggiamenti chiave:
°Autenticità o congruenza
°Considerazione positiva incondizionata
°Compressione empatica
Secondo Rogers,la scuola dove creare individui aperti alla novità e alle trasformazioni.L'educatore deve insegnare a imparare.L'allievo dovrà poi essere in grado di valutare da solo l'apprendimento per il successo scolastico.La relazione educativa ha il compito di favorire la metacognizione ossia l'autovalutazione dei risultati conseguiti.
La teoria sistemica
La psicologia sistemica analizza la relazione educativa partendo da due presupposti :tutto è comunicazione e il mondo psichico è un sistema.Secondo Paul Watzlawick,uno dei più noti esponenti dell'approccio sistemico,per spiegare un singolo fenomeno occorre prendere in considerazione tutto il suo contesto.Ciò significa che,l'improvviso insuccesso scolastico di un ragazzo potrà essere spiegato esaminando il contesto o i contesti di vita del ragazzo(la famiglia,la classe,il gruppo di amici...)
Le indicazioni che la teoria sistemica fornisce all'educatore:
° L'educatore deve favorire la riorganizzazione interna ogni volta che un nuovo elemento turba l'equilibrio precedente.
°Nel gruppo egli deve individuare le persone chiave,il cui mutamento si atteggiamento rende possibile il mutamento collettivo.
°Tiene sotto controllo l'ansia o stimola l'attenzione quando si presenta un problema o viene assegnato un compito :un'ansia eccessiva,può spingere alla fuga di fronte al compito da affrontare ,mentre un livello troppo basso di ansia determina una bassa motivazione.Ogni volta che un problema viene risolto,si crea un nuovo tipo di stabilità dinamica.
Sulla base di queste considerazioni l'approccio sistemico sottolinea come le abilità relazionali dell'educatore siano strutture internazionali, perché l'educatore deve essere capace di interagire nel modo opportuno sia con il singolo sia con il gruppo.
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