SCUOLE EPISCOPALI,PARROCCHIALI,PATRIARCALI

I monasteri, che sorgono in tutta Europa intorno al V secolo, si caratterizzano oltre che per essere luoghi di culto, anche per essere centri di formazione dei futuri monaci. Qui, accanto alle pratiche di fede, i giovani, destinati alla vita monastica, apprendono la lettura e la scrittura utilizzando soprattutto i testi sacri. Per evitare il sovraffollamento che si determina,Ludovico il Pio, figlio di Carlo Magno, nell’817 vieta l’accesso ai monasteri a coloro che non prenderanno i voti. Per questioni economiche quest’ordinanza non sempre è rispettata: i giovani aristocratici elargiscono infatti donazioni e lasciti ai monasteri, per cui la loro esclusione dalla scuola monastica arreca un notevole danno.Alcuni monasteri, incuranti dell’ordinanza, continuano a far convivere al loro interno due distinte scuole, per chierici e laici. Un esempio è il monastero di San Gallo in Svizzera, sorto nella prima metà del IX secolo che, anche in regime di divieto, in un’ala separata da un muro contiene una struttura scolastica destinata ai giovani laici.
Il Concilio di Toledo del 527 rende ufficiale la nascita delle scuole ecclesiastiche e stabilisce che i futuri sacerdoti siano formati da un chierico presso le case vescovili. Nascono le scuole episcopali in cui è possibile accogliere anche i laici, perché una clausola del Concilio stabilisce che, giunto all’età di diciotto anni, il giovane possa rinunciare ai voti. In questo modo anche i giovani aristocratici trovano l’opportunità di ricevere un’istruzione. Solo un numero esiguo di allievi aristocratici può però frequentare le scuole episcopali, perché le sedi sorgono presso le città più grandi, non raggiungibili facilmente da tutti.
 La frequenza di queste scuole è consentita anche ai giovani aristocratici destinati a svolgere funzioni di dirigenti amministrativi presso la corte. Diversa è la situazione in Oriente, dove la presenza di un impero ancora solido e centralizzato assicura la sopravvivenza del modello della scuola di tipo ellenistico: l’istruzione elementare sotto la guida del grammatistes, quella secondaria condotta dal grammatikos e infine quella superiore affidata a un retore che avvia il giovane allo studio delle scienze e della filosofa. Sotto il governo di Giustiniano nel VI secolo, la Chiesa dell’impero d’Oriente interviene e impone la religione cristiana nelle scuole e il divieto d’insegnamento per gli ebrei e i pagani. Ha inizio un periodo in cui si esercita un severo controllo su dottrine che possono apparire eretiche o ancora legate alla cultura pagana: viene ordina la distruzione di molti testi classici.

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